Progetto Gendarmeria Imperiale

Il progetto Gendarmeria Imperiale nasce dal desiderio di esplorare anche un'epoca decisamente più vicina a noi e che è stata la base, parlando di armi bianche, la base della scherma moderna.

Parlando invece di rivocazione pura e semplice la nostra compagnia ha iniziato ricostruendo la 28 legione 55 squadrone "Compagnia degli Appennini" ovvero quella parte della Gendarmeria Imperiale che aveva sede a Chiavari e giusridizione sino a Varese Ligure in collaborazione con la Gendarmeria Imperiale 28 legione 56 squadrone "Compagnia del Taro" con sede a Modena.

In questo breve lasso di tempo dalla sua creazione il 55 squadrone ha già avuto occasione di partecipare a manifestazioni importanti, soprattutto legate ai bicentenari napoleonici, Rueil Malmaison (Parigi), Loano, Fuga di Napoleone dall'Elba, Waterloo, Austerliz e molte altre.

Da Aprile 2016 i due sqadroni si sono riuniti in un'unica realtà, la 28 Legione, che è aggregata alla nostra compagnia.


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Breve Storia della 28 Legione

La Gendarmeria napoleonica in Italia è stata creata nell’anno 1999 da Juan Pedro Bernini col supporto di Stefano Roda.
All’inizio portava il numero della 27ma Legione,  per poi seguire gli sviluppi storici e fermarsi al numero 28.
La Legione era costituita da due Squadroni:  55mo (detto degli Appennini) nell’attuale regione ligure e 56mo (detto del Taro) dal confine con la Liguria fino al ducato di Parma compreso.
Una legione era formata generalmente da 2 Squadroni, a loro volta suddivisi in Brigate, composte da un sottufficiale e quattro gendarmi (più o meno come i carabinieri attuali).
Le Legioni erano composte sia da gendarmi a piedi che a cavallo.
Durante il tempo di pace erano preposte alla sicurezza del territorio.
Durante il tempo di guerra svolgevano anche il compito di polizia militare al seguito delle truppe.
Durante le rievocazioni storiche la Gendarmeria svolge, tra le altre, alcune attività indispensabili per il buon funzionamento:
1.    Ronde all’interno dei bivacchi per verificare il rispetto delle regole storiche.
2.    Ronde nei centri abitati per verificare che gli altri ricostruttori abbiano un comportamento corretto, educato e un abbigliamento e un comportamento storicamente adeguato.
3.    Durante le sfilate o le battaglie combattute nei centri abitati, o nelle zone predisposte, collabora con le forze di polizia urbana affinchè gli spettatori non si avvicinino troppo ai combattenti o ai cannoni, preservandoli così da incidenti.
4.    Presidia i punti strategici della manifestazione.

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