Progetto Milizia Volontaria Estense 1848_1863

Unendosi alla Gendarmeria Imperiale di Modena, il Flos si arricchisce di un nuovo progetto: la Milizia Volontaria Estense, che già da alcuni anni la sezione modenese portava avanti. In aggiunta quindi, per continuare anche le antiche tradizioni schermistiche, oltre al lato militare si sviluppa anche un lato civile che può inscenare dei duelli utilizzando sciabole originali. Il gruppo originale, costituito nel 2010, rievoca fedelmente non solo la versatile unità della Milizia Estense ma ne ripropone anche la genuina natura forense che la caratterizzò nei momenti concitati dei moti e delle guerre risorgimentali a favore della causa legittimista.


Relegato dalla maggioranza dei testi scolastici al rango di  “staterello preunitario” , nella cultura comune ben poco si sa del Ducato di Modena che per circa 500 anni governò come centro di passaggio tra il centro ed il nord italia.

Esteso nella sua massima espressione geografica nelle attuali province di Modena, Reggio Emilia e Massa-Carrara e sotto la guida della dinastia degli Estensi fino al 1797 e degli Austria-Este dopo il 1814 il Ducato basò il suo piccolo ma efficiente esercito su contingenti di soldati professionisti.

Tuttavia l'estensione degli Stati Estensi e la natura del territorio così frammentata tra la pianura e l'Appennino che i presidi militari sparsi sul territorio risultarono insufficienti ad assicurare l'applicazione dell'Ordine.

Nel 1848, sotto il Duca Francesco V° fu creata la Milizia di Riserva costituita da giovani contadini volontari, con funzioni di controllo sui territori ai quali appartenevano coadiuvando il servizio di polizia dei Dragoni ed inquadrati su 3 reggimenti per un totale di circa 15.000 uomini.

L'armamento era fornito dagli arsenali del Ducato e composto generalmente di moschetti ad avancarica a pietra focaia e baionetta dismessi dall'esercito regolare, dotato dei più moderni  moschetti rigati a luminello, e l'addestramento era curato settimanalmente dai sottufficiali di borgo per permettere la conoscenza di dottrina militare e pratica delle armi nonché dei rudimenti delle manovre da effettuare sui campi di battaglia.

Per quanto riguarda l'uniforme della milizia, la parsimonia del sovrano estense impose di limitarsi alla creazione e distribuzione di bonnetti di foggia austriaca o in alternativa una semplice fascia bicolore da portare al braccio.

Tuttavia dopo insistenti richieste da parte degli ufficiali per i servizi di ronda invernali furono distribuiti cappotti e seros di tela grezza, sempre dai magazzini dell'esercito.

La particolarità della situazione geopolitica del 1859 non vide la mobilitazione dei reggimenti di Milizia, anche se si verificarono numerosissimi scontri isolati sul confine col Regno di Sardegna e contro i ribelli da esso fomentati, come non vi fu una strenua difesa della città di Modena dalle truppe franco-piemontesi per la scelta del Duca di risparmiarla dai combattimenti secondari, raggiungendo invece i teatri operativi principali a nord del Po a seguito dell'esercito austriaco.

La fine del conflitto del 1859 vide Francesco V° estromesso dal suo ducato ma con l'esercito al seguito, la cosiddetta Brigata Estense che rimase compatta e fedele al suo duca crescendo dalle 3500 unità fino a quasi 5000 con l'apporto dei militi che fuggivano dalla dittatura piemontese per ricongiungersi al loro sovrano fino allo scioglimento della medesima nel 1863.

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